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In questa pagina pubblicheremo i consigli di Gianni Nencioni, Personal Trainer - Collaboratore settori Fitness e Personal Training con la nostra Palestra.
Cibo e allenamento: indicazioni alimentari di massima semplificate
ï‚· Tutto ciò che mangiamo/assumiamo si divide fondamentalmente in 2 categorie che sono MACRO nutrienti e MICRO nutrienti; i micro-nutrienti sono in pratica ciò di cui abbiamo bisogno in quantità minime come le vitamine, i “sali minerali” ecc. I macro- nutrienti invece rappresentano ciò di cui abbiamo bisogno in quantità decisamente superiori.
ï‚· I macro-nutrienti sono fondamentalmente 3 + l’acqua.
ï‚· GLUCIDI cioè zuccheri o carboidrati (semplificando molto: pane, pasta, riso, ecc.) sono utilizzati principalmente a scopo energetico, cioè sono “carburante” per le nostre attività, alcuni sistemi del corpo umano funzionano solo con questo “carburante”.
ï‚· PROTIDI cioè proteine (semplificando molto carne, pesce, latte, legumi ecc.), sono usati principalmente a scopo “plastico” cioè servono a costruire/ricostruire i tessuti del nostro corpo, muscoli compresi.
ï‚· LIPIDI cioè grassi (grassi animali o vegetali), sono usati a vari scopi, anche a scopo energetico (fornire energia), di scorta energetica (riserve di energia) e strutturale cioè per dare forma e protezioni al nostro corpo.
ï‚· ACQUA, tutto il nostro corpo è fatto di cellule, le cellule hanno una componente liquida molto importante (sono in buona parte “fatte di acqua”), di qui è facile intuire quanto l’acqua sia per noi importante, senza acqua le cellule non sono in grado di funzionare e muoiono.
ï‚· MICRONUTRIENTI, vitamine, sali minerali ecc. hanno funzioni primarie e consentono il “lavoro” di molti “settori specializzati” del nostro corpo, spesso nei “moderni alimenti” c’è carenza proprio di vitamine, cicli di integrazione con multivitaminici non sono da scartare.
UNA ALIMENTAZIONE “INTELLIGENTE” DOVREBBE BILANCIARE BENE TUTTO CIO’ DI CUI ABBIAMO BISOGNO.
LE CALORIE
Allo scopo sia di poter vegetare “respirare, stare in vita, dormire ecc.” ed anche allo scopo di poter svolgere varie attività (lavoro, attività domestiche, allenamenti ecc.) abbiamo bisogno di “ENERGIA”; tale energia diciamo che si misura in calorie, nello specifico KILOCALORIE o Kcal. Ognuno di noi ha un fabbisogno (necessità) così detto BASALE ovvero il necessario per la “sopravvivenza” escluso le attività fisiche di ogni tipo (casa, lavoro, allenamento ecc.) che varia MEDIAMENTE in base al sesso, all’età, alle “dimensioni” del nostro corpo ed in base anche ad altri fattori, mediamente è possibile calcolarlo in maniera approssimata ma non molto distante dalla realtà. Aggiungendo a quanto sopra il dispendio per attività svolte (lavorative, casalinghe, di allenamento e/o sport ecc.) è possibile ricavare il fabbisogno calorico medio giornaliero; a questo punto serve una suddivisione fra i macro-nutrienti e soprattutto l’adozione di una “CORRETTA TEMPISTICA”, ovvero ad esempio nel caso di un allenamento, prima L’ENERGIA (cioè i carboidrati) e dopo anche e soprattutto (ma non solo) ciò che serve per “RICOSTRUIRE/MIGLIORARE” ovvero le proteine. Semplificando ulteriormente: ciò che è fondamentalmente energetico (cioè ad esempio i carboidrati) ha più senso al mattino (a livello quantitativo) e fino circa all’ora di pranzo (sempre parlando di MEDIE), questo perché al mattino, abbiamo tutto il giorno davanti, durante il quale avremo bisogno di energia per tutto ciò che facciamo; alla sera invece (salvo casi specifici/particolari) solitamente non consumeremo molto e quindi sarebbe preferibile (sempre parlando per grandi linee) assumere pochi carboidrati e sbilanciare più su alimenti poco calorici come la verdura e magari anche sulle proteine.
INDICE E CARICO GLICEMICO: UNA “REGOLA D’ORO”
Molto importante considerare sempre l’indice glicemico degli alimenti, ogni alimento ha un determinato indice glicemico, cioè la capacità di innalzare la glicemia (la quantità di zucchero nel sangue); un repentino e consistente aumento porta in breve tempo ad un conseguente repentino calo di zuccheri, ciò provoca stanchezza, debolezza e fame rendendo di fatto anche più difficile mantenere un regime alimentare ottimale. Da considerare che con l’andare del tempo l’eccesso di zuccheri può portare anche a gravi conseguenze come l’insulino-resistenza (incapacità di utilizzare gli zuccheri dell’organismo, semplificando molto) e/o anche al diabete, malattia le cui conseguenze possono essere anche molto gravi. Gli alimenti con il più alto indice glicemico sono quelli “dolci”, zucchero bianco in primis ma anche tutti i dolci come cioccolato, caramelle ecc. Per tali alimenti sarebbe da evitare una “assunzione isolata” (es. mangio cioccolato o dolciumi da solo/i a metà mattinata, a distanza di ore dalla colazione e dal pranzo).
Da tenere ben presente è il CARICO GLICEMICO di ogni singolo pasto; è quanto un pasto incide sulla glicemia (zucchero nel sangue), se abbiniamo un buon quantitativo di alimenti a basso indice glicemico (es. verdura / insalata) ed un modesto quantitativo di alimenti ad alto indice glicemico (es. cioccolato), il nostro corpo non riceverà più uno “scossone” dal punto di vista della glicemia perché l’impatto sarà dato dal carico glicemico che potremmo definire come “l’indice glicemico” dell’intero pasto, facciamo un esempio:
Pasto composto da:
200g insalata – indice glicemico bassissimo
130g pesce/uova/carne bianca – indice glicemico basso
70g riso integrale – indice glicemico medio basso
40g cioccolato – indice glicemico alto
Avremo:
400g di alimenti a medio-basso indice glicemico
40g di alimenti ad alto indice glicemico (circa il 10%)
Con il risultato che il nostro pasto avrà complessivamente un medio-basso carico glicemico.
Dall’esempio sopra si evince che anche le quantità risultano essere importanti, il riso integrale di qualità non ha un grande indice glicemico (non contiene troppi zuccheri/carboidrati, sempre semplificando molto) ma se NE MANGIAMO 1KG… La quantità di zuccheri/carboidrati assunti andrà di conseguenza e l’impatto sulla glicemia anche. P.S. Una alimentazione ricca di verdure è importante anche da altri punti di vista come ad esempio quello delle fibre vegetali, quindi non solo in base ad un concetto “prettamente calorico”, da considerare anche che la glicemia con il passare del tempo tende ad abbassarsi, per questo motivo è preferibile non far intercorrere troppe ore fra un pasto e l’altro ma inserire spuntini fra i pasti principali, sempre preferibilmente a basso indice glicemico.
IL SALE
Il sale gioca un ruolo determinante per la pressione arteriosa ed anche per la ritenzione idrica, considerando che SENZA SALARE NIENTE con una alimentazione media si ricava (e a volte si supera) il nostro fabbisogno di sale, sarebbe (mediamente) corretto cercare di minimizzarlo/eliminarlo, non solo per quel che riguarda “la salatura” degli alimenti ma anche in merito ai prodotti confezionati che spesso ne contengono buone quantità; sarebbe buona regola controllare l’etichetta nutrizionale di quel che acquistiamo e non solo per il sale ma anche per l’indice glicemico di cui abbiamo parlato prima, mediamente (per l’indice glicemico) i valori da guardare sono “CARBOIDRATI” e poi “DI CUI ZUCCHERI” che dovrebbero presentare un valore più basso possibile.
APPLICARE IL TUTTO ALL’ALLENAMENTO
Fondamentalmente è abbastanza semplice, in linea di massima prima di allenarci avremo bisogno di energie (glucidi/carboidrati) che dovremo aver già digerito nel momento in cui ci alleniamo, questo perché i muscoli in allenamento chiamano sangue ed anche gli organi eventualmente impegnati nella digestione chiamano sangue mentre la digestione stessa è in corso! Visto che il quantitativo di sangue è sempre quello, o “digeriamo bene” o “ci alleniamo bene”, tutte e due le cose contemporaneamente (anche qui semplificando molto) non è possibile! Anche qui da considerare l’indice glicemico, un pezzo di pane o schiacciata è preferibile a del cioccolato o a un dolce, con i quali si rischierebbe poi di andare ad allenarsi proprio quando abbiamo un calo glicemico (di zuccheri)! Dopo l’allenamento abbiamo bisogno di reintegrare/ricostruire, più proteine (carne bianca, legumi, pesce, uova ecc.) rispetto ai carboidrati ed ai grassi (sempre generalizzando).
Quanto sopra vale come indicazione di massima, per una applicazione pratica è INDISPENSABILE l’autorizzazione del medico.
FARE 200 SQUAT A CORPO LIBERO O 20 CON UN BILANCIERE “PESANTE”: COSA CAMBIA?
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Lo SQUAT oltre ad essere un movimento estremamente fisiologico/naturale (lo facciamo in pratica anche ogni volta che ci sediamo) è molto presente in moltissimi tipi di workouts (allenamenti) nelle sue varianti a corpo libero (o carico naturale) o con sovraccarico (principalmente bilanciere).
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Durante un qualsiasi corso da sala orientato al cardiofitness, in molte routine home-fitness o anche nel gettonatissimo “funzionale” spesso si eseguono SQUAT, naturalmente in buona quantità, riguardo al numero di ripetizioni e quasi mai con i carichi (pesi) che usa chi fa squat in sala pesi nel contesto di un programma di allenamento orientato alla forza o all’ipertrofia.
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QUESTO è UNO DEGLI ARGOMENTI CHE TRATTEREMO A EMPOLI AL “CORSO DI FORZA: SQUAT, STACCHI E PANCA” per il quale trovate il link con tutte le info qui: www.forzatonica.it/news-seminari-altro/ e al quale vi consiglio caldamente di iscrivervi perché tra l’altro non esistono corsi del genere a questi prezzi!
Mettiamo 2 o 3 punti fermi.
Cosa sono?
Sono “nutrimento” al pari di quando mangiamo del pollo o del formaggio ecc. Infatti questi alimenti contengono sempre proteine (uno dei nutrienti fondamentali, tecnicamente “macronutrienti” che si dividono in protidi(proteine), glucidi(carboidrati/zuccheri), lipidi(grassi) e acqua.
A cosa servono?
Alcuni nutrienti hanno funzione energetica (come i carboidrati/zuccheri) di qui si evince che in caso di allenamento sono indicati “prima” (GENERICAMENTE PARLANDO); altri come i protidi (le proteine) hanno funzione cosiddetta “plastica” cioè servono a costruire/ricostruire tessuti fra i quali i muscoli, facile capire che in caso di allenamento siano più indicati DOPO.
Gianni Nencioni. Personal trainer, allenatore, istruttore e tecnico federale CONI, Federpesistica, Top Trainer (massimo livello tecnico) FIF, Federazione Italiana Fitness, con oltre 10 specializzazioni e European Fitness Association. Membro Associazione Italiana Personal Trainers. Il mio sito: www.forzatonica.it il mio blog su Facebook: http://www.facebook.com/forzatonica
Chi (e perché) può prendere le proteine in polvere ecc. ?
Ognuno di noi nelle 24 ore necessita di una certa quantità di proteine che CAMBIA da persona a persona in base a come “si è fatti”, quanto siamo “grandi”, quanti muscoli abbiamo, che attività fisica facciamo ecc.
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Mettiamo il caso che per “Luigi” (in base a tutti questi fattori) siano necessari 100g di proteine nelle 24h, se “Luigi” mangia pesce, pollo, formaggio ecc. Assumendo in tutto 100g di proteine, allora “Luigi” ha già tutto quel che gli serve, a questo punto se dopo un allenamento (o in altro momento del giorno) assume 30g di proteine in polvere, semplicemente ha un esubero che provoca 2 cose: “Luigi” probabilmente ingrassa (si, anche le proteine hanno le calorie) e affatica i reni…
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Se invece tutta l’alimentazione di “luigi” è ben calcolata, c’è bisogno di 30g di proteine e queste vengono prese post allenamento, aiutano a “ricostruire/costruire” i muscoli, con l’unico limite che bisogna avere un corpo “sano” con i reni (e non solo) che funzionano bene.
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Quanto sopra è MOLTO semplificato ed anche tecnicamente “impreciso” ma spero serva a darvi un’idea in poche righe del perché “le cose non si prendono a casaccio o per sentito dire” e non vale solo per le proteine.
Buon allenamento!
PROTEINE IN POLVERE, COME E QUANDO?
FANNO INGRASSARE?
Facile capire che se mangio 200g di pollo, assumerò circa 190Kcal perchè 60 saranno usate dal mio corpo per la sua digestione!
Il T.I.D. dei CARBOIDRATI è circa del 5%:
ciò significa che (ad esempio) 100g di pasta scondita, hanno circa 340Kcal di cui circa il 70% ricavate da CARBOIDRATI, cioè 238Kcal su 340!
DIMAGRIRE con le PROTEINE e il T.I.D.
Gianni Nencioni | dicembre 14, 2016
Potrei inserire le proteine in ogni pasto?
Questo mi aiuterebbe a dimagrire?
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Premessa 1: tutto quanto scritto è reso estremamente semplificato e a volte può risultare “tecnicamente scorretto” ma è mirato a far capire concetti complessi potenzialmente a chiunque.
Premessa 2: tutto ciò che mangiamo si divide in 3 categorie (+ l’acqua).
PROTIDI = proteine.
GLUCIDI = zuccheri (anche i carboidrati fanno parte di questi).
LIPIDI = grassi.
Sono i MACRONUTRIENTI.
Per digerire un qualunque cibo, serve ENERGIA, calorie insomma.
Parlando di “digestione” si usa il termine T.I.D. cioè Termogenesi (produzione di calore, cioè uso di calorie) Indotta dalla Dieta.
Il T.I.D. delle PROTEINE è circa del 25%:
questo significa che il 25% delle calorie dei cibi proteici (più precisamente della loro parte proteica) viene utilizzato, cioè “bruciato” per la loro digestione stessa.
ESEMPIO:
200g di PETTO di POLLO (razione media realistica) hanno (mediamente, circa):
250Kcal di cui circa il 94% ricavate da PROTEINE, cioè 235Kcal su 250!
Tecnicamente parlando, abbiamo bisogno di “tutto” (proteine, carboidrati, grassi, acqua) ed anche se praticamente è possibile sopravvivere con “molto poco” o addirittura escludendo determinati alimenti, credo che non sia la via migliore (ricordo ad esempio che alcuni nostri apparati come il sistema nervoso, di cui fa parte anche il cervello, usano come “carburante” lo Association. Iscritto alla Associazione Italiana Personal Trainers
zucchero), ritengo che un pasto bilanciato contenente i vari tipi di macronutrienti sia sempre preferibile, magari “sbilanciato” a seconda delle proprie necessità.
Naturalmente c’è da dire che le PROTEINE non si trovano solo nel pollo o nella carne in generale, sono presenti anche nei cibi ricchi di carboidrati (anche nella pasta), nei legumi, nei semi, ecc.
Ma come faccio ad aumentare la quota proteica dei cibi?
In questo caso, per la digestione ne vengono usate solo il 5% (essendo CARBOIDRATI), cioè circa solo 12Kcal (il 5% di 238, la parte di carboidrati), ne consegue che se mangio 100g di pasta integrale scondita assumerò circa 330Kcal, cioè QUASI TUTTE QUELLE CHE IL MIO CIBO “OFFRE”.
Per i lipidi, cioè i grassi, addirittura siamo al 2%.
Piccoli trucchi, ad esempio una pasta alla CARBONARA fatta con 70g di pasta integrale, 2-3 albumi d’uovo, 30g di bresaola al posto della pancetta e con pochissimo (o senza) formaggio, rappresenta un piatto decisamente proteico e con pochi grassi e “pochi” carboidrati ed il T.I.D. generale del piatto sarà molto molto superiore a quello di una semplice pasta al pomodoro o all’olio.
NOTA 3: personalmente anche per l’alimentazione SCONSIGLIO DECISAMENTE il “fai da te”, rivolgersi invece ad un SERIO e COMPETENTE professionista abilitato dalla legge (Es. medico o biologo nutrizionista) resta a mio avviso la scelta migliore.
Gianni Nencioni. Personal trainer, allenatore, istruttore e tecnico federale CONI, Federpesistica, Top Trainer (massimo livello tecnico) FIF, Federazione Italiana Fitness, con oltre 10 specializzazioni ed European Fitness
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